La musica di Mozart e Verdi, cantata da una giovane mezza soprano, contribuisce a riportare tranquillità a Ulaan Baator e a raccogliere fondi per ricomprare strumenti ed arredi alla Mongolian State Philarmonica, distrutta durante gli scontri d’inizio luglio. I giornali hanno titolato in un approssimativo italiano Ottimo Voce” segnalando l’eccezzionalità dell’evento. La stessa cantante Z.S. Ayana partì nel 2003 dalla Mongolia, studiò a Roma ed è diventata forse la più importante cantante lirica mongola, storia strana musiche strane in queste latitudini.
Intanto, dopo il coprifuoco a Ulaanbaator, riaperti i canali televisivi, e i negozi di alcolici la situazione permane complicata perché l’opposizione continua a rifiutare il verdetto delle elezioni e secondo alcuni ” further endangering the democratic stability the country needs so much.” Tensioni e scontri (seppur più limitati e senza vittime) si ebbero già nel 2006, risolti con un rimpasto governativo e con lo stemperamento delle tensioni nel grande rito collettivo del Naadam (11 luglio) inventato dai mongoli conquistatori dell’antichità e poi diventato festa dell’ indipendenza della Mongolia (1921). In tutto il Paese la gente fa una gran baldoria centrata su pazze corse di cavalli, tiro con l’arco, gare di lotta come nella tradizioni di tanti popoli dell’Asia del Nord. Lo stadio di Ulaanbaator sarà la sede principale di queste piccole olimpiadi, o dei Tre Giochi la traduzione del nome mongolo della festa.

E’ stato sollevato il caso dei lavori in corso nella regione di Erdene, uno dei bacini idrici più importanti del mondo, messi a rischio d’inquinamneto a causa degli scavi. Qui l’acqua non scarseggia ma, se i lavori proseguono, preannunciano, alcuni studiosi, problemi “will occur in Mongolia and other Asian countries“. Lavoratori cinesi stanno scavando come talpe,
abbattendo migliaia di alberi ma “We do not know what we are searching for. It may be uranium, that’s what we have heard,” dicono i nomadi di passaggio.

Qua era il cuore dell’antica Mongolia: vicino il bianco-dorato Gompa buddhista di Zuu , il primo costruito nel paesea, la fonte medicinale di Ar Janchivlan e Khara-Korum, l’antica capitale di Gengis Khan nel XIII secolo ai confini fra il Gobi e il confine russo.

A proposito del vecchio condottiero e della sua storia raccontata nel film Mongol ” the state Honored Figure, People’s Artist and film producer G.Jigjidsuren” è andato giù duro contro il film di Sergei Borodov, definendolo un’inaccettabile distorsione della storia e un attacco alla sensibilità del suo popolo. “I was pained to see that the general approach of the film was to present Chinggis Khaan as something like a wild animal. Wolves are often shown to be very near him, he kills Begter for a piece of meat, he makes an amulet with a bird bone, and venerates the skull of an animal” conclude. A Ulaanbaator non l’hanno ancora proiettato.