Il primo sguardo corre all’India e si ferma sulle notizie relative alla vittoria del Congresso ai danni del nazionalista BJP a Delhi, Rajasthan e Mizoram (estremo nord-est). Nessuno se l’aspettava ed è un importante segnale per le prossime elezioni politiche previste a Maggio 2009. Sembra, dunque, che come scritto nel post precedente l’opinione pubblica indiana abbia apprezzato la pressione esercitata sul Pakistan. Viene spinto come nuovo leader del Congresso, Rahul Gandhi, 28 anni, figlio di Raijv e Sonia, bella presenza, studi all’estero ed erede della dinastia che sta governando, direttamente o indirettamente, l’India da 50 anni.
A Mumbai, molti membri della comunità musulmano hanno ridotto al minimo la celebrazione del Bakr-Eid (la festa più importante dopo Eid-ul-Fitr, che conclude il mese di Ramadam. Pochi i sacrifici di animali e l’acquisto di gioielli e nuovi vestiti ma visite negli ospedali dove sono ricoverati i feriti, molti dei quali appartenendo alla comunità.
L’ Himalayan Times pubblica la foto degli estremisti hindu dello Siv Sena in azione ad Amristar, segnalando il rischio di sfruttamento politico dell’attentato.
I giornali pakistani riportano le dichiarazioni di Qazi Hussain Ahmad, gran capo del partito religioso estremista musulmano Jamaat-e-Islami Qazi said the entire Muslim Ummah, especially Pakistan, was facing serious challenges today, as the entire West, Zionists and Hindus had unleashed dangerous conspiracies to disintegrate the country. He said the Nato forces were invading Pakistan amidst the worst kind of civil war in which Pakistan’s Army was killing its patriotic citizens in the name of war on terror. He said India had taken to renewed aggression and threats to launch attacks on the pretext of the Mumbai incident. E ha ricordato che in questa situazione chi ci rimette sono i più poveri visto che the national economy, industry and agriculture had reached the brink of destruction while lawlessness had made the lives of people worse than hell.
In prima pagina le dichiarazioni del governo che rinnova l’intenzione di cooperare pienamente per combattere il terrorismo e The military confirms an operation of law enforcement is under way,” it said in a statement issued after Pakistan security forces launched a raid on Lashkar-e-Taiba, an Islamist group widely suspected of being behind the attacks. “There have been arrests and investigations are ongoing,” the statement said, adding further details would be released once preliminary investigations had been completed. Il problema è che non esistendo un trattato d’estradizione fra India e Pakistan non si capisce se e come gli arrestati potranno essere spediti in India secondo la richiesta di Delhi.
Dopo l’azione nel Kashmir Pakistano che ha portato a 12 arresti, altre sono avvenute a contro le sedi di Jamaat-ud-Dawa a Mansehra e Chakdara, zone terremotate. I responsabili dell’organizzazione islamica hanno dichiarato la loro estraneità We are peaceful people and not involved in any act of terrorism. We are also against attacks like the one made in Mumbai. They understand that raids on their offices by the government were carried out under the US and Indian pressure.Intanto l’Unione Europea ha stanziato euro 50 milioni d’aiuti al governo Pakistano.
In Nepal, Hisila Yami, alias Parvati moglie del ministro delle Finanze maoista Battharai e ministro del Turismo ha dichiarato che i maoisti potrebbero ritirarsi dal governo a metà gennaio se continuerà l’ostruzionismo del Congresso (che in realtà fà legittimamente l’opposizione).
In Cambogia si festeggia l’incredibile farsa (ne parleremo in un prossimo post) dell’annuale meeting dei donatori internazionali. In sintesi, per non restare indietro rispetto ai cinesi (USD 275 milioni), gli occidentali stanziano USD 950 milioni per il 2009 (+40% rispetto al 2008) in aiuti internazionali, senza garanzie sul loro utilizzo corretto visto che sono anni che parlano di leggi e norme che il governo cambogiano dovrebbe varare contro la corruzione. Il primo Ministro Hun Sen dovrebbe andare in Italia per risolvere il problema del debito pubblico.
In Thailandia, il partito d’opposizione Democratic Party intende formare un nuovo governo forte di 260 deputati, di cui 24 transfughi dalla precedente maggioranza. I deputati migratori che vivono nelle campagne sono stati minacciati “In some constituencies in |northeastern provinces, villagers were asked to seal off the houses of MPs which have defected to the other camp [following the disbanding of ruling PPP],” scrive il The Nation. Il Pheu Thai Party che ha raccolto i deputati del passato maggioranza (dopo lo scioglimento dei partiti che la componevano, deciso dalla corte costituzionale per brogli eletorali) è deciso a dare battaglia ed accusa i militari di spingere i suoi deputati alla fuga. Non sarebbe una novità, visto che l’ esercito è stato autore di 18 colpi di stati, l’ultimo nel 2006 contro Thakshin, il leader fuggito all’estero, della precedente maggioranza. Del resto l’esercito vorrebbe stabilità, non avere più moltitudini nelle strade a protestare, ridare un immagine al paese. Lo stesso desiderio è espresso dalla comunità finanziaria, già frastornata dalla crisi globale e dalla fuga d’investimenti derivanti dal perdurante chaos thailandese. Insomma il Democratic Party ce la farà. La gente, in un recente sondaggio dell’Abac Poll, vorrebbe che i partiti si siedano intorno a un tavolo e trovino un accordo (40%) o che si vada a nuove elezioni (26%).