Un ragazzo nepalese alla NASA

luna-sull himalayaUn ragazzo nepalese, Rajendra Bhatta (30 anni), ha iniziato a lavorare alla NASA as satellite calibration scientist. Bella e rara storia di migranti che dà un po’ di respiro nella cascata di notizie preoccupanti. Famiglia felice che racconta con orgoglio il percorso di Rajendra, che inizia dalla remota e dimenticata cittadina di Bhimdatta, persa nell’estremo ovest poverissimo nepalese, ricordato solo per gli scontri fra fazioni politiche e i continui blocchi della Mahendra Highway fatti dagli abitanti abbandonati dallo stato.
I giornali riportano la notizia in prima pagina e, nella bella ma incasinata primavera di Kathmandu, la gente ne parla come uno dei pochi successi attuali del paese, tanto più che Rajendra si diplomato al Pulchowk Engineering Campus, un istituto che, faticosamente, cerca di lavorare al meglio.
Certo i Bhatta appartengono alla casta dei brahmini , gli avi erano Pandit (maestri) e, rispetto ad altri, avranno avuto più opportunità per far studiare a Kathmandu il loro ragazzo e, poi, fargli finire gli studi alla South Dakota University. Comunque, non è stato sicuramente un percorso facile.un-nepalese-alla-nasa
Una bella storia che si contrappone alla notizia della chiusura della Momento Apparels Garment Factory, una delle più grandi aziende nepalesi che impiegava 400 persone, in massima parte donne. Aperta 12 anni fa a Jhapa (Nepal orientale) ha fatto la fine di molte aziende più piccole, strozzate dall’aumento dei costi a causa della mancanza d’elettricità (euro 6000 al giorno per diesel), dagli scioperi continui, blocchi delle strade e dall’insicurezza complessiva. Per di più gli USA hanno eliminato il duty free sulle importazioni di tessile dal Nepal. Lunghe file di macchine da cucire ferme e nuovi blue collars costretti, nelle immense difficoltà del momento, a cercare un posto all’estero. Si calcola che oltre 70.000 nepalesi abbiano perso il lavoro nella cd. economia formale (cioè con regolari contratti) e altre decine di migliaia nella più diffusa economia informale.
Le prospettive prevedono una crescita del PIL del 3,5% e un inflazione del 13% che, tradotti, significano perdita di potere d’acquisto e blocco dello sviluppo. I villaggi e i campi torneranno ad essere la principale e unica fonte di reddito e di sopravvivenza per tanti nepalesi.
Come ovunque, la politica si barcamena incapace prima e dopo d’intervenire nella crisi. Come già indicato  s’accentua, nelle difficoltà, l’incapacità della leadership e aumentano le tensioni fra i partiti.
Nei maoisti, come preannunciato, il discusso  ex-ministro Matrika Yadav ha promosso una scissione accusando i maoisti (Unified CPNM) di Prachanda di nepotismo, corruzione e revisionismo. Ha formato un nuovo partito riproponendo il vecchio nome. (Partito comunista maoista-CPN-M), raccogliendo molti scontenti e esclusi.
L’altro maggiore partito della coalizione (UML) affronterà il vicino congresso diviso fra due schieramenti in lotta per il potere. E’ chiaro che tutti queste battaglie frenano, ulteriormente, la capacità già scarsa del governo.
Intanto giù nel Terai, malgrado tante parole, gli alluvionati di quest’estate vivono ancora in capanne nella foresta. Colmo di sfiga un incendio ha bruciato i rifugi di 250 famiglie.
Tutti fuori a Basantapur per prendere il sole e ad assaggiare l’arrivo del caldo, con la preoccupazione che se non pioverà, come è probabile fino ad aprile, mancherà l’acqua e anche l’elettricità.

Una risposta a “Un ragazzo nepalese alla NASA

  1. oh, finalmente un giovane che si fa sentire. bravo,sono molto contenta. auguro il successo, magari non all NASA, anche a tanti altri che se lo meritano eche purtroppo non riescono a prendereil volo

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