Giunti al Gran Finale dopo un ‘estenuante selezione mediatica di un anno, milioni di SMS hanno decretato vincitrice la favorita bella e brava Sourabhee, splendida voce, movenze da rock star, già chiamata la Shakira indiana, appoggiata dall’ex Raja di Tripura e anche da molti ragazzi nepalesi.
In Nepal qualche difficoltà per vedere il programma a causa dei tagli d’elettricità ma molti si sono organizzati. Le grandi Piazze di Basanapur e Patan, normalmente sede di feste religiose, erano piene di ragazzi che guardavano lo spettacolo su maxi-schermi (una novità per il Nepal).
Kapil, indiano d’origine nepalese, è il più amato anche se non si è raggiunto il picco dello scorso Indian Idol, quando i fans nepalesi di Pashant Tamang vagavano virtualmente e fisicamente impazziti per spedire messaggi a suo favore dall’India (oggi si puo’ anche dal Nepal direttamente).
Insieme a lui semplice e naturale e alla vincitrice era rimasta in lizza la bella Torsha Sarkar (denominata la Tigre del Bengala) accolta a Calcutta (la sua città natale) da una folla di giovanissimi fans. Tutti e tre sono già famosi e sarà, poi, l’immenso mercato del cinema, della TV e della musica a definire commercialmente il loro valore. Lo scorso vincitore di Indian Idol, non ha ottenuto grande successo anche se non se la passa male.
I parenti di Kapil Thapa non avevano lasciato niente al caso e hanno offerto al tempio della loro città Dehradun (sulle prime colline che salgono verso l’ Himalaya), 1001 noci di cocco, quanti sono i nomi di Shiva a cui il tempio è dedicato. Nella vecchia cittadina coloniale, gli abitanti tristi s’erano raccolti intorno alla copia del Big Ben che ricorda quando la cittadina era una residenza estiva degli inglesi. Gran parte degli abitanti è d’origine nepalese e, come per il passato vincitore, è un modo per ribadire la loro appartenenza e identità. La Gorkhaland chiede autonomia ma agli indiani d’origine nepalese, forse basterebbe, un po’ più di rispetto. Battute, programmi satirici continuano a sfottere i nepalesi, considerati ingenui e stupidi montanari adatti ai lavori più umili. La vittoria di Sorabhee allontana anche la paura manifestata dai giornali indiani negli scorsi mesi che, ormai, Indian Idol fosse comandato dagli organizzati giovani nepalesi. Come si racconta nel film Slumdog, l’India apprezza (nelle città specialmente) questi format importati che continuano a creare nuovi idoli e a mantenere viva la speranza di molti.
..un po’ pero’ é triste questa dimensione.
pensavo che il delirio fosse solo per i ragazzi italiani di X factor (la versione italiana di indian idol) e di Amici di Maria di Filippi….credo che il livello piú o meno sia quello.
So che i nepalesi, e forse ancora di piúgli indiani parteciano in modo molto attivo a queste “occorrenze”.
L’entusiasmo é sicuramente piacevole…fino a quando non diventa ossessione
il programma è più o meno quello (sono tutti uguali nel mondo, rispetto a noi sono, come in altre cose, meno finti.
Ah, questo è sicuro…e anche meno volgari!