Nepal: la giornalista Uma Singh non è dimenticata

 uma-singhAnche in Nepal (forse meno che in Occidente) si tende a dimenticare scandali, disastri, morti, mi dice Rajendra (l’amico giornalista, una delle categorie più a rischio attualmente in Nepal).  Aggiunge, noi non vogliamo dimenticare Uma Singh, la giovane giornalista uccisa nel Terai. Un gruppo di suoi colleghi è sceso a Janakpur dove la ragazza viveva per capire e ricordare a distanza di qualche mese le ragioni dell’accaduto; capire chi potrebbero essere i mandanti e gli esecutori.
La polizia, mi dice Rajendra, ha fatto la solita confusione per allontanare i sospetti dal gruppo maoista (ora ex maoista) legato al potente ex ministro Yadav, limitando le indagini a to a property dispute, and Uma Singh was killed because she allegedly had the title to a large part of the family’s assets, mainly land.
Il Rapporto dell’ International Federation of Journalists (IFJ) però ripercorre le ultime inchieste della giornalista e racconta delle espropriazioni di terra durante il conflitto, delle richieste e delle pressione per la restituzione ai legittimi proprietari durante l’attuale fase di transizione verso la democrazia.
Si parla di oltre 10.000 ettari di terra ancora sotto controllo di gruppi maoisti locali non restituita ai legittimi proprietari. La gente protesta, inutilmente,  malgrado tutti ritengano la restituzione delle proprietà uno degli elementi decisivi per far decollare il processo di riconciliazione nazionale.
Uma Singh scrisse in un suo articolo sul mensile in lingua nepalese Sarokar, lo scorso ottobre, The Maoists have not returned the seized land in Siraha district even three months after Maoist chairman and Prime Minister Pushpa Kamal Dahal directed his party cadres to do so.
Pubblicò la lista delle terre espropriate e i nomi dei proprietari con l’obiettivo di rendere giustizia alla gente di Siraha e Danusha, i distretti del Terai maggiormente coinvolti in questa vicenda.
Nello stesso articolo indicò nell’allora Ministry of Land Reforms, Matrika Yadav uno dei capibanda della regione, il responsabile della mancata soluzione del problema. Yadav ha, da qualche mese, lasciato il Partito Maoista, perché troppo “riformista”, e ha costituito una sua formazione politica di estrema sinistra legata ai gruppi armati politico-mafiosi che controllano gran parte del Terai.
La terra espropriata è finita a suoi amici, parenti, elettori.
Quindi, conclude il Rapporto, le cause della morte di Uma Singh sono da ricercarsi nel suo lavoro di giornalista, nelle sue inchieste, nelle interviste fatte a tanta gente, nelle denuncie di un sistema mafioso, nella difesa, concreta, dei diritti delle persone.
The problems that women journalists faced were Uma Singh’s special focus and she was, through her commitment and courage, an example for many younger women who chose to enter journalism after the 2006 transition to democracy.
Rajendra, ricorda ancora l’impotenza, la tristezza e la paura del giorno in cui una banda di maoisti assaltò il suo giornale e, anche allora,  l’impunità degli aggressori.

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