Nepal: torna il passato?

flagGuardando il passato, cioè dall’avvento del sistema multipartico in Nepal (1990) questa crisi potrebbe inserirsi nella tradizione. In 15 anni di monarchia costituzionale si sono avvicendati 20 governi con tutte le coalizioni possibili, fino a che l’ingovernabilità del paese, la guerriglia maoista, l’insicurezza diffusa portò al potere assoluto (di un solo anno) del fu Re Gyanendra.

Nella tradizione s’inseriscono le manovre di alcuni partiti (UML) per rimescolare a loro vantaggio lo scenario politico, con le stesse vecchie facce e operazioni. Dice Gianni, l’amico neo-maoista italiano, “sulla cacciata del generale, dopo mesi di riaggiornamenti a seduta successiva non mi pare ci fossero grandi margini di dialogo con quei partner al Governo. Si è fatto chiarezza e “per me e per molti (Nepalesi) e` stato un atto di forte valore democratico” perché le forze armate devono ubbidire al potere civile. Posizioni che sono ribadite nelle piazze, non solo dai maoisti ma anche da esponenti della cosiddetta società civile (alcuni arrestati).

Ma, rispetto al passato, chi crea disturbo è il soggetto nuovo cioè i maoisti. L’India che considera il governo di Prachanda un elemento di grave instabilità ai propri confini e un, potenziale santuario per l’analogo movimento di guerriglia indiano nonché vedono con enorme fastidio le manovre politico-economiche con i cinesi. Il Nepal è considerato da Delhi una sorta di protettorato dove sono stati investiti grandi capitali indiani. Anche in Nepal i  goffi tentativi di decisionismo dei maoisti non piacciono a molti (stampa, comunità finanziaria, industriale, governi occidentali) che stanno assistendo a un progressivo deragliamento dell’economia e della sicurezza. I partiti tradizionali, stanno tendendo a coalizzarsi, per isolarli o costringerli nei loro giochi di potere. Infine, i maoisti hanno dimostrato in questi otto mesi di governo di essere dei gran pasticcioni e qualche delinquente, con leaders che hanno poche idee e capacità. Neanche capaci a tenere a bada una base sempre più violenta e incontrollata. 

Intanto, gli altri partiti, sparano tutte le cartuccie per indebolirli. Salta fuori un  discorso (mai pubblicato ma ripreso da una TV) del Primo Ministro Prachanda durante una visita a un campo del People Liberation Army. Il video risale a gennaio 2008 (i maoisti hanno dichiarato che è roba vecchia) ma ha creato scalpore ed è stato utilizzato per rafforzare le posizioni di chi dice che i maoisti stavano appropriandosi dello stato. Non penso che ne abbiano le capacità. Purtroppo un gruppo di giovani maoisti ha subito assaltato la Image Channel Television che aveva trasmesso l’intervista.

Il discorso del leader maoista certifica alcune questioni già note: il mitico People Liberation Army contava circa 8.000 uomini e non 35.000 come certificato  dall’inutile UNMIN .  Come era ovvio, l’aumento dei miliziani  doveva pesare nelle trattative per la riforma delle forze armate , favorendo un loro maggiore arruolamento e potere.  Ha poi aggiunto, facendo contenti gli oppositori, che i combattenti are “politically aware”, he said even a small number of their entry into NA is enough to establish “complete Maoist control” over the army. the party had not deviated from the main goal of waging an “ultimate revolt“. Infine, il Prachandagate (come titolano oggi i giornali) per cui i soldi dei donatori internazionali, da impiegare per le vittime del conflitto, finivano nelle casse del partito. Queste dichiarazioni sono giunte come un babà in questa fase politica, quando proprio l’opposizione del generale Rookmangud Katawal all’ingresso dei maoisti nellìesercito e la sua rimozione forzata ha aperto questa crisi annunciata. Tutti gli oppositori le hanno utilizzate per ribadire il “pericolo per la democrazia”.

Ma i maoisti rappresentano pur sempre il 30% dell’elettorato. La loro esclusione dal processo democratico può avere conseguenze gravissime fra cui la ripresa della violenza diffusa, come rischia già di accadere, nei distretti di Ramechap e Kavre (obbligo d’allontanarsi per gli esponenti degli altri partiti). Atteggiamenti che portano all’isolamento  favorendo manovre repressive. Intanto nella capitale manifestazioni continue e chiusura delle aree sensibili ( caserme militari e  presidenza della Repubblica). Il Primo Ministro Prachanda ha chiesto alla Corte Suprema di valutare la legittimità della decisione del Presidente (gran contestato nelle manifestazioni maoiste) di annullare il licenziamento del generalone, i membri maoisti dell’Assemblea Costituente stanno bloccando i lavori. Andrà bene se la crisi si mantiene all’interno delle fragilissime istituzioni.

Comunque, tutti gli scenari sembrano, per ora, foschi: un governo che isoli i maoisti renderebbe il paese in perenne casino; un rimpasto d’unità nazionale durerebbe poco. Esercito, polizia e, forse, anche l’India, sono pronti ad intervenire se la situazione peggiora e si ventila l’ipotesi di un governo tecnico-militare. In pratica un colpo di stato morbido.

Intanto le ore di elettricità sono aumentate, le rivolte nel Terai finite e la benzina è tornata a Kathmandu. Ma guarda un pò.

12 risposte a “Nepal: torna il passato?

  1. Buongiorno, ho scoperto da poco il suo (tuo?) blog e trovo molto interessante gli argomenti che vengono trattati.
    Nel particolare mi interessano ancora di più considerando che domenica parto proprio per il Nepal per trascorrere 2 settimane con avventurenelmondo.
    Pensi che la situazione sia relativamente tranquilla e che queste crisi siano gestibili oppure che la Farnesina nel suo annuncio di ieri abbia ragione a chiedere di non partire verso il Nepal finchè non si sarà stabilizzata la situazione?
    Scusa se ti uso come sportello informazioni ma vorrei un’opinione da te 🙂
    Un saluto

  2. Ciao Marco
    la situazione è fluida e può succedere di tutto. Ma anche nei periodi peggiori del conflitto non ci sono stati problemi per l’incolumità fisica dei turisti e in genere degli stranieri. Il rischio più probabile è che venga proclamato qualche sciopero (o coprifuoco) che impedirebbe i movimenti.

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  4. Grazie Enrico. Ho appena saputo che il viaggio è confermato e le tue informazioni mi sono utili.
    Ho visto dal tuo canale youtube che sei stato in Cambogia a lavorare e spero che visitare il Nepal mi porti le stesse emozioni di Laos e Cambogia di 2 anni fa.
    Ciao e buon lavoro.

  5. Ciao Enrico. Finalmente leggendo il tuo scritto mi ci raccapezzo un pò!

    Inutile dire che le adozioni internazionali invece di riprendere si bloccheranno all’infinito, giusto? Ti risulta che casualmente proprio il 4 maggio il Nepal abbia firmato la convenzione Aja?

    Povero il mio Nepal! Quando e come finirà?

  6. Molto male Enrico,
    sono preoccupata. anche le zone di Nuwakot hanno problemi….molti distretti a nord est della valle hanno problemi di libero transito…..
    L’idea di un governo tecnico militare non promette nulla di buono. chi sarebbero i militari a portare avanti la cosa? non so se mi spiego…stiamo parlando di un possibile inserimento attivo dei guerriglieri o dell’esercito “regolare”..la cosa, come ben sa, ha sfumature diverse. entrambe non rassicuranti…
    I maoisti da soli non ce la fanno a governare il paese…già di casini ne hanno fatti abbastanza…
    Coalizioni con altri fronti moderati? a questo punto le vedo difficili..visto l’andazzo di distacco dei giorni scorsi…
    E l’opposizione? da sola non credo riesca a stare insieme…almeno con le tendenze elettorali passate. non riecso a delineare una soluzione chiara.
    quello che temo è un insorgere di violenza….
    Forse la speranza è nell’ombra dell’India..che ha pure da guardare i suoi interessi, sopratutto durante le sue elezioni….ma..anche in questo caso…in che modo considerare una posizione esterna?
    ovviamente la stampa italiana tace: risulta molto pù interessante il divorzio di Berlusconi e la sua presunta pedofilia.

  7. E’ veramente una situazione disperata, quando ogni alternativa sembra comunque insufficiente per superare la crisi (o, in alternativa, supera la crisi a spese della liberta’ e del diritto).

  8. Ciao Laura
    sì il Nepal ha ratificato la Convenzione ma il problema, come segnalato, in altro post è l’inefficiente burocrazia e il generale affarismo che stà dietro alle adozioni internazionali, a scapito dei bambini e delle famiglie. L’attuale crisi politica, oltre a rendere problematici i movimenti, sicuramente rallenterà le pratiche in croso. QUando niente è chiaro tutto si ferma. Fra l’altro il ministero incaricato Welfare era diretto da un maoista.

  9. Spero che tutti abbiano il buon senso si non bloccare il fragile processo di pacificazione appena iniziato. Costringere in un angolo i maoisti (30% dell’elettorato) sarebbe la scelta peggiore e dettata dalla brama di poetere dei partiti tradizionali. Questo sta avvenendo, con il tentativo di delegitimazione portato avanti dal Congresso e con al voglia del terzo partito (UML) di proporsi alla guida del goevrno. Sono calcoli di potere che possono solo produrre, anche questo sta iniziando, una ripresa della violenza. I giornali italiani sono delle merde (non solo per quello che tu dici), spero falliscano e che i corrispondenti esteri, bravi solo a copiare le notizie della stampa locale (quando la leggono), vadano a fare i giornalai. . Fatta salva qualche rarissima eccezione. Chi si ricorda, negli ultimi anni, una bella incheista su qualche problema internazionale?

  10. Congresso e UML gongolano, del resto hanno Yadav dalla loro..la goccia che ha fatto traboccare il vaso (il beneplacito al reinserimento di Katamal: che tra l’altro ha fatto bene a non voler inserire gli ex guerriglieri nell’esercito regolare)…hanno poco da stare allegri però…
    i maoisti non staranno in un angolo..questo lo escludo, del resto questo 30 % lo avranno pur preso in qualche modo. Mi preoccupa più quello che è dietro ai maoisti..la parte non ufficiale del sistema…è da lì che possono derivare le violenze. del resto 10 anni di guerra civile parlano chiaramente…così come le violenze che si verificano ancora oggi sotto gli occhi di chi finge di non vedere. Come giustamente dici tu, gli altri partiti vogliono portare l’acqua al loro mulino..non so poi con che mezzi a questo punto…è il modo che è preoccupante. Per strada, mi scrivono, ci sono i congressisti in giubilo..ma i più mi sembrano gli stessi maoisti..non molleranno..ne sono sicura…
    L’India ha espresso la sua posizione…chiaramente, così leggevo sulla stampa web locale…..ma la Cina?
    La stampa italiana si interessa del resto del mondo in modo superficiale e politico, questo perchè questo paese non è in grado di muovere nessuna pedina, neppure se stesso. Le inchieste su problemi internazionali le si possono leggere solo su riviste estere o raccolte del meglio di quest’ultime (Internazionale)

  11. Ancora una volta i Comunisti si rivelano cio che sono, distruttori di identità e di tradizioni di un popolo hanno eliminato la forma migliore che esista cioè la Monarchia, e come se alcune scuadre di calcio eliminassero dalle partite il controllo dell’arbitro e che quindi i giocatori possano fare e disfare a prpro piacere! la differenza tra la forma perfetta di uno stato e la Monarchia e non l’assoluta imperfezione della forma repubblicana. Si spera che paesi come il Giappone e la Tainlandia , il Regno Unito e l’Australia intervengano in appoggio alle foze che sostengono il Rè del Nepal per ripristinare la Monarchia e smmai successivamente indire un referendum Monarchia repubblica e non come ha fatto la cricca di malefici comunisti maoisti che ha fatto il colpo di mano con una decisione solo parlamentare che guarda caso era solo composta da loro.
    W il Nepal W la Monarchia
    che le Repubbliche siano tutte spazzate dal Mondo.

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