Come previsto in altri posts, la situazione per i genitori che hanno faticato (e speso) per avere un bambino nepalese in adozione si è complicata. Il business è grande e genera appetiti contrastanti, a questo s’unisce l’abituale buco nero della burocraziazia nepalese, in cui tutto sprofonda senza avere risposte. Un bucone che s’allarga quando non vi è nessuno che comanda, come adesso. Nessuno si prende responsabilità, lo stesso però accade, leggendo la lettera sottostante (inviata dall’Associazione di genitori ADONEPAL), nel nostro magnifico e moderno paese e alle sue costose propaggini all’estero (consolato ed ambasciata in India perchè in Nepal vi è solo un console onorario).
Alla Cortese attenzione della Vicepresidente della Cai, Dott. Daniela Bacchetta
e p.c. all’Onorevole Franco Frattini
all’Onorevole Carlo Giovanardi
al Ministro Plenipotenziario Vincenza Lo Monaco, Direzione italiani all’estero e politiche migratorie – Ministero degli Affari Esteri
alla Dott. Maria Teresa Vinci – Dirigente Segreteria Tecnica CAI
agli Enti; Aibi, Aipa, Airone, Amici Trentini, Anpas, Ariete, International Adoption, Naaa.
Gentile Vicepresidente, stimati Onorevoli, il Coordinamento Adonepal, che raccoglie numerose famiglie in attesa di adottare sul Nepal, è qui, ancora una volta, per fare il punto sulla situazione adozioni ed a sollecitare un vostro autorevole intervento.
Che cosa è successo dopo il blocco delle adozioni di maggio 2007: a gennaio 2009 il governo nepalese ha ricominciato ad accettare domande di adozione. Nel mese di maggio sono iniziati gli abbinamenti, circa una ventina, che coinvolgono famiglie di tutto il mondo ed anche italiane (sappiamo di 8 abbinamenti). Inoltre molteplici fonti ritengono che il Comitato abbia già abbinato un altro centinaio di famiglie.
Cosa è successo nella politica nepalese: la situazione si è di nuovo resa instabile in questi ultimi mesi a seguito alle dimissioni del primo Ministro il 4 maggio e alla formazione di un nuovo governo. Non è ancora stato nominato il Ministro per la Donna, il Bambino e gli Affari Sociali (Mowcsw). In mancanza del Ministro, come confermato anche da famiglie americane, gli abbinamenti già avvenuti non possono essere comunicati agli enti ed alle famiglie, né le famiglie che hanno già accettato gli abbinamenti possono avere l’ultima approvazione per la partenza. Non sappiamo a cosa sia dovuta la mancata nomina del Ministro del Mowcsw, ma siamo al corrente che il vice primo ministro Bijaya Kumar Gachchhadar del partito Madhesi è responsabile della nomina. All’interno del partito stesso è in corso una controversia tra due fazioni e questo sembra essere il motivo dello stallo. La controversia non è stata risolta ed è stata affidata al pronunciamento della commissione Elettorale. Il ministero è al momento privo di ministro e non è stato affidato ad interim. Inoltre esistono problemi interni alla Commissione preposta agli abbinamenti, legati alla diminuzione del gettone di presenza, che creano malumori ed hanno come reazione la scelta di non riunirsi.
Fondati timori per lo stato attuale. La nostra amara constatazione è che dopo due anni di blocco le adozioni erano appena riprese quando si sono di nuovo bloccate a causa di una lite di partito. Ci chiediamo anche se non ci siano anche altre ragioni in quanto nel passato, anche in mancanza del Ministro, il segretario era delegato con pieni poteri alla firma dei documenti per le adozioni. Il timore è che si possa profilare una situazione come quella del 2007. Ricordiamo che la maggior pare delle famiglie hanno dato mandato sul Nepal nel 2006 o nel 2007 e sono oramai logorate da una lunga attesa che sembra non avere mai sbocchi e, in più, gli orfanotrofi sono pieni di bambini e la situazione medica in Nepal peggiora di giorno in giorno con nuove epidemie.
Cosa chiediamo: a fronte di questa situazione riteniamo che una missione della Cai sia fondamentale per favorire il prosieguo delle adozioni in Nepal, per sbloccare eventuali situazioni pendenti, per portare alla diretta conoscenza del governo la difficile situazione delle coppie italiane abbinate o in attesa di abbinamento anche in mancanza del Ministro competente. Ricordiamo che proprio nel 2007 la situazione del files pendenti fu sbloccata grazie ad una documento congiunto a firma Prodi, Sarkozy, Fillon, inviato al primo ministro nepalese di allora, Koirala, che si impegnò a risolvere la situazione. E’ ovvio che l’Italia o altri Paesi non possono entrare nelle vicende politiche di uno stato sovrano, ma crediamo che il nostro Ministero degli Esteri possa sollecitare il governo nepalese a:
1. comunicare le ragioni di questo ulteriore fermo
2. creare una linea di comunicazione più ufficiale e regolare, anche per evitare il proliferare incontrollato di voci.
3. far sì che il processo delle adozioni possa essere svincolato da momenti di instabilità politica che così spesso si verificano in Nepal, così come è sempre stato in passato.
Vorremmo infine aggiungere che, dopo tante lettere che non hanno mai ricevuto risposta, speriamo questa volta in un riscontro concreto, che mostri che le famiglie non sono state abbandonate a loro stesse e che le loro voci vengono ascoltate.
In attesa di un vostro riscontro, porgiamo i nostri più cordiali saluti
Il Coordinamento Adonepal
(adonepal.italia@gmail.com)