L’Assemblea Nazionale ha approvato una nuova legge per regolare l’adozione internazionale in Cambogia dopo anni di vuoto legislativo e con un passato di orribili compra-vendita di bambini in cui erano coinvolte organizzazioni occidentali e mercanti cambogiani. Diversi paesi (United States, United Kingdom, Canada, Francia e Australia) avevano sospeso, dal 2001, le adozioni dai propri connazionali.
L’intento della nuova legge sarebbe quello di bloccare il traffico internazionale di bambini e d’incoraggiare le adozioni nel Paese. In sintesi stabilire controlli e procedure per evitare che i soldi spingano le famiglie locali a vendere i loro figli, come è spesso accaduto nel passato. Contemporaneamente sviluppare l’adozione interna, in teoria più sana e facilmente controllabile. C’è da dire che in Asia, in maniera informale, è tradizione che le famiglie più ricche accolgano bambini (di altri famigliari, dei villaggi da cui provengono) poveri o abbandonati. Nella maggioranza dei casi questi bambini sono accolti nella famiglia come personale di servizio a costo zero; in pochi casi vengono mandati a scuola e, ben che vada per le bambine, gli viene data una dote al momento di sposarsi. Dubito che una legge possa cambiare questa usanza.
Comunque, per ora è solo carta e argomento di discussione in attesa che vengano varati le norme per renderla operante. Ma quando c’è povertà e il potere economico è sproporzionato fra le parti è facile che i sistemi di controllo, come è successo finora, non funzionino. Allora tutto resta all’etica delle organizzazioni occidentali che curano le adozioni (lì c’è poco da sperare) e in quella dei genitori adottivi (qualche speranza).
La nuova legge stabilisce alcuni criteri, restringendo i limiti d’età dei genitori adottivi (30-45 anni), obbligandoli a periodici report (sei mesi fino a 3 anni e 12 dopo) alle autorità cambogiane sulle condizioni del bambino adottato, incoraggiando l’adozione interna. Il problema sarà, come in Nepal, la burocrazia, i middle-men che succhiano soldi ingiustificati, i genitori locali spinti a mettere in adozione qualche figlio per guadagnare un po’ di dollari.
Intanto la prossima settimana inizia il Water Festival e sul fiume si è intenti a riparare i fantastici barconi. Phnom Phen sarà chiusa al traffico per 12 ore al giorno per accogliere almeno 2 milioni di persone. Necessita un festone e un po’ di soldi per riparare le oltre 1200 scuole distrutte dal tifone Ketsana, che ha spazzato le province di, Kampong Thom e Siem Reap, a metà ottobre; 40 morti e 66.000 persone senza casa.
Scusate ma l’angoscia è tanta,
io e mia moglie abbiamo 41 e 47 anni e secondo questa nuova legge il limite è 45 anni. Noi siamo stati abbinati con un bimbo cambogiano a febbraio…. rischiamo che salti tutto??
Saluti
Massimo
Ciao Massimo
quello riportato è il testo della legge, mancano i decreti attuativi che spero prevederanno che per i procedimenti in corso non valgano questi limiti. La tua associazione di riferimento dovrebbe saperne di più.
Io non mi preoccuperei.
io e mio marito abbiamo dato l’incarico ad un ente per adottare in cambogia nel 2008 nel 2009 (maggio) ci hanno detto che i documenti non erano stati depositati ancora nell’ambasciata per motivi burocratici tutt’ora aspettiamo non so piu’ casa devo fare un consiglio
grazie
Come scritto il settore è un pò movimentato. Penso che la cosa migliore sia pressare l’enre a cui vi siete rivolti. Ci sono anche associazioni attive di genitori adottivi, come Adonepal, possono essere utili consiglieri.