Transizioni perpetue

politici nepalesi di Bhaswor OihaCosa avranno da festeggiare i leaders dei maggiori partiti politici nepalesi (nella foto) quando sono stati obbligati a passare la mano a un tecnico, per manifesta incapacità di governo. A volte stanca parlare di politica, quando le cose non sembrano cambiare mai, in un continuo incartarsi di interessi personali o di gruppo. Adesso, in Nepal, parte il nuovo governo e s’attendono le prossime lezioni.  La gente comune e’ silente, s’arrangia, stanca di fronte agli anni passati ad ascoltare, proclami, veder spendere soldi pubblici in un Assemblea Costituente che non ha prodotto niente. Tante somiglianze con l’Italia.

Quello che l’amico Binod chiama “mancanza di altruismo politico” ( da parte sei partiti ) ha bloccato, per anni, lo sviluppo e le opportunità di uscire dalla povertà per il 44% della popolazione nepalese. In Italia ha messo in stato di quasi povertà quasi il 30%. Nel contempo, l’assenza di governo nella distribuzione dei redditi, ha prodotto un incredibile aumento delle diseguaglianza, favorendo l’accumulo di ricchezza nelle minoranze più ricche della popolazione.

In Nepal, per uscire dall’impasse, dopo un tira e molla infinito è stato concesso al giudice Khil Raj Regmi di gestire il paese, con un  governo minimo di burocrati, fino alle elezioni d’inizio giugno. La sua prima mossa è stata congelare tutte le prebende date ai politici, e non è male. Una cosa simile accadde anche in Bangladesh nel 1991, quando il governo di  Hussain Mohammed Arshad cadde e il giudice, Shahabuddin Ahmad fu nominato primo ministro. Al termine tornò a fare il giudice.  Questo è auspicabile anche in Nepal, sperando che dalle prossime elezioni esca una maggioranza in grado di portare il paese fuori dall’eterna transizione post-conflitto e agganciarlo allo sviluppo economico dei due potenti vicini.

I piccoli partiti (scesi in piazza), l’associazione degli avvocati, qualche esponente della società civile (che forse sperava nell’incarico) si sono opposti a questa estrema soluzione. L’ex primo ministro Bhattarai ha chiesto “to stop protests and join the electoral process” ma ha anche ricordato che i quattro maggiori partitiPolitical parties still hold sway over the government”, cioè gli tengono il fiato sul collo con i limiti posti dagli 11 punti concordati, che vincolano il nuovo governo solo all’ordinaria amministrazione.

The agreement stated that the new CA will have 491 members. Of these, 240 members will be elected under the first-past-the-post electoral system and 240 will be elected under proportional representative quotas while another 11 members will be nominated by the cabinet on the basis of political agreement.

On voters´ registration, the leaders decided to take the voters´ list used during the 2008 CA election as a major basis and run a citizenship distribution campaign with a view to cover those who couldn´t be registered due to lack of citizenship certificates.

The leaders have also committed themselves to holding elections for local bodies by mid-April 2014. The last poll for local bodies took place around 15 years ago. Questi sono alcuni dei punti.

C’è da dire che, malgrado l’estrema instabilità politica, qualcosa in questi 6 anni di post-conflitto nel paese si è mosso, marginalmente ma con potenziali sviluppi. La magistratura ha sbattuto in prigione qualche ministro e burocrate dello stato, cosa che prima non era mai avvenuta; ed ha proseguito indagini e processi sui casi più gravi di uccisioni di giornalisti e gente comune durante il conflitto (caso Dikendra Thapa) . I guerriglieri maoisti sono stati in gran parte reintegrati nella società o nell’esercito; la gente si muove per chiedere diritti come nel movimento Occupy Baluwatar.

Insomma il paese, un po’, di movimento c’è anche qui.

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2 risposte a “Transizioni perpetue

  1. Oggi manifestazione dei 22 partiti minori a Tundikel, bruciati gli 11 punti, qualche scontro con la polizia

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