Nepal, terremoto: oltre Kathmandu

gorkha Durbar,  nepal terremoto

Anche oggi alle 5 e alle 11 di mattina, due scosse (4.5 gr.), per non farsi mancare niente. Giù a Godavari ,  nella parte meridionale della Valle, è crollato anche l’ omonimo e lussuoso resort,  sede di tanti incontri delle NU e INGO sulla prevenzione dei disastri.

Oltre Kathmandu,  ci sono tanti posti, molti poco noti come i villaggi di montagna e collina che hanno avuto il numero  maggiore di vittime. Chi mai ha sentito parlare, non solo fuori dal  Nepal, ma anche a Kathmandu,  di Ripchet, Tsum,  Singati (dove sotto le macerie ci sono ancora un centinaio di cadaveri ), Bidur, Pangtang tutti nei distretti che hanno avuto, come Nuwakot (1045 vittime), Sindhupalchok  (3243), Dadhing  (728), Rasuwa  (579), tante distruzioni.

In mezzo a questi distretti ci sono, però,  aree conosciute. A nord di Kathmandu parte il trekking dell’ Helambu,   che raggiunge il lago sacro di Gosainkund, una sentiero di pellegrinaggio (luna piena di agosto) che inizia/finisce a Dumche. Si toccano i distretti più  colpiti Rasuwa, Sindhupalchok e poco sotto Nuwakot. Dove le colline lasciano posto alle pietraie c’è Langtang, da  cui questo percorso di trekking prende il nome. Le montagne, fonte  di reddito, per centinaia di lodges e portatori, come il bellissimo Langtang Lirung sono franate con sassi e neve. Anche i sentieri più bassi sono rovinati. La valle del Melamchi,  Kyanching  (dove dal 1955 gli svizzeri avevano insegnato a fare il formaggio) sono a pezzi.

Oltre ai danni alle persone, alle costruzioni e all’economia, i Tamang (maggioritari in queste aree) hanno visto distrutto piccoli Gompa,  chorten, Mani, che erano parte importante della loro tradizione e vita. Lo stesso è accaduto in tanti altri villaggi, ed è anche questo, oltre alle pagode di Kathmandu, un patrimonio storico e artistico da recuperare.

Scendendo da Dumche, si entra a Nuwakot (kot significa forte),Nuwakot è un posto che merita d’essere visitato, sul fiume Trishuli e lungo la strada che porta nel Langtang (una settantina di chilometri da Kathmandu). Resistono i palazzi degli antichi sovrani del piccolo regno, qualche tempio e il bazar, luoghi , fino alla fine dell’’800, strategici per i commerci con il Tibet, tramite il passo di Kyrong.

Siamo sulle colline coltivate a mais e riso e piene di villaggi (Belkot, Bhairabkot, Kalikot, Malakot, Dhuwankot, Pyaskot, Simalkot e Salyankot) che finIscono tutti con Kot, che significa fortezza. Su queste colline se la sono data di santa ragione nepalesi e cinesi (1792) che superarono l’Himalaya come ritorsione all’attacco dei nepalesi al Tibet. La guerra finì in parità, i gorkhali bloccarono l’avanzata dei cinesi, fu siglato un trattato di pace e quest’ultimi si ritirarono.

Oggi tanti tamang, chetri, brahmani e newari che abitavano i villaggi sono migrati, gli antichi commerci a spalle d’uomo o a dorso di mulo sono finiti, e la merce cinese arriva direttamente a Kathmandu con cargo e trucks. Ma qui c’è ancora il vecchio Nepal, povero, polveroso, contadino, con la gente seduta sui gradini delle case a chiacchierare e fumare l’hokka. In inverno ci sono famosi combattimenti di tori e in estate un sacco di pioggia che rende le strade inagibili e piene d’incidenti. Questo lo scrivevo qualche anno fa. Oggi il bel palazzo newari del Sat Tal  (sette piani) Durbar è messo male, come case vecchie e nuove di Trishuli. Spostandoci di pochi chilometri in linea d’aria verso occidente e collegata da reti di sentieri,  c’è Gorkha e il colpito distretto (414  vittime) epicentro del primo terremoto. Da queste colline parti Prithvi Narayan Shah per conquistare i piccoli regni di Nuwakot, Patan, Bakthapur, Kirtipur e iniziare la costruzione del Nepal moderno.

Il palazzo del Durbar da dove governavano è gravemente danneggiato, i templi del protettore della dinastia, lo Yogi tantrico Gorakhnath crollati, come la grotta che ospitò il santone proveniente dall’India. Salendo verso le montagne c’è il villaggio di Barpak, uno splendido balcone sull’Himalaya, ora uno dei simboli della distruzione del terremoto.

le strade salgono verso il Manaslu, le cose di argilla sono sostituite da quelle in pietra e i villaggi non sono più di Gurung o Magar ma di etnie Tibetane. Nubri, Ripchet, Tsum sono i villaggi che portano al campo base del Manaslu, da dove sono stati evacuati con molte difficoltà un centinaio di alpinisti. Case, sentieri, lodges  a pezzi, preoccupazioni per il turismo. Più a occidente il circuito dell’Annapurna ha subito pochi danni, si registrano ancora frane nell’alto Manang, per le scosse continue.

Scendendo a Pokhara, uno dei pochi aeroporti adatti per i voli di aiuto, i danni sono minimi. Verso sud ci sono le cittadine newari di Palpa e Tansen, belle, con antichi palazzi stile quelli di Kathmandu dove vivevano i cortigiani esiliati dalla capitale, parzialmente danneggiati.

Questo per dire che il Nepal terremotato aveva/ha tanti tesori sparsi, tanti legami fra le persone e le tante divinità a cui si giornalmente ci si affida. Un mondo da non dimenticare nella ricostruzione.

8 risposte a “Nepal, terremoto: oltre Kathmandu

  1. The 5 maoist parties aree to start a campaign in all affected districts to pro Ide safe shelters before monsone. Sound Good for the future of political attitudine of the ruling élite.

  2. Enrico, i tuoi post sono sempre preziosi; è verissimo, il Nepal ha tanti tesori, sparsi in modo capillare, non sono solo “monumenti”…sono parte della vita quotidiana. Il tempo delle persone è fortemente intrecciato, ruota attorno a palazzi e templi. Segnalo l’intervista a Christian Manhart, head of UNESCO in Kathmandu… speriamo che l’attenzione del governo nepalese e quella internazionale non si concentrino soltanto sui siti patrimonio dell’Unesco. http://www.dw.de/can-nepals-temples-be-saved/a-18430422

  3. Up date, trekking routes and historical places outside the valley:
    Trekking routes in Annapurna Region:
    Rage of this powerful earthquake seems to be nil in Annapurna Region. There are no reports of teahouses and trekking routes being damaged in Annapurna Region. The region did feel the tremble, but there was not any major destruction. No reports of landslides either. This region is all safe.

    Trekking routes in Langtang Region:
    Langtang Region is the worst affected trekking region from the earthquake. Many locals and foreign trekkers lost their lives. Reports state, entire Langtang Village was washed away by the landslide.

    Pokhara:
    Pokhara felt the shake, but the damages to the city or the houses are very minor. The report suggests only a couple of houses were damaged from to the earthquake. Apart from this, Pokhara is completely safe. Infrastructures like roads, water supply and electricity all in normal state. Tourist can do all activities like before including sightseeing, boating, paragliding, etc.

    Chitwan:
    Likewise in Pokhara, Chitwan also felt the earthquake but there are no damages to infrastructures like roads, electricity, phone service, etc. Tourist can continue the activities like before.

    Nagarkot:
    The road linking Nagarkot to the rest of Kathmandu, Bhaktapur, Patan & Panauti all are fine. Villages surrounding this hill station did suffer losses and of many houses in the villages have been reported collapsed. But other infrastructures like electricity, telephone and cellular service, and water supply is normal here. Hiking activities, which was most famous in Nagarkot can still be done, but only under experienced tour guide.

    Panauti:
    Panauti town – itself – did not suffer from major damages. Panauti is considered to be a safest place in terms of Earthquake. Houses in the Panauti town remained intact. Local businesses are in normal state. All other infrastructures like roads, water supply, and electricity are also running as previous.

  4. Dear Enrico
    : The earthquake of April 25 and subsequent aftershocks have destroyed 7,995 houses in the district.
    Among them, Chaulakharkha VDC saw highest number of houses- 585- flattened in the quake, said the District Disaster Rescue Committee. 
    Similarly, the houses receiving partial damages has crossed 8, 364. Although no human casualty was reported, huge amount of physical property was lost in the quake, said Chief District Officer Jhankanath Dhakal. 
    So far, 4,702 families losing houses have been provided tents.
    Similarly, more than 250 school buildings have been destroyed by the quake. The number of gompa damaged is also high.

  5. Report from Dolakha : Here more than 90% ovf thd houses are unsaved as well many temples, one can only see remains of Tripura Sundari and Kali temple, Kumari house, stores of Rajkuleshwor and Bhimeshwor and ‘patis’ have been damaged beyond repair. Likewise, Kulyan temple of Chatkorche, Harisiddhi; Narayanthan temple of Korche; Machhindranath temple of Pingal, Mahadev, including Ganesh temple, which is located at the lower part of the city, are on the verge of collapse. The Swayambhunath temple,  located in the upper part of the city, has also developed cracks and is in desperate need of repairs.

    Best wishes enrico by rajendra

  6. Update Mustang:
    Many villages in the district have monasteries and temples, and most of them suffered damages in the quake. 
    Five monasteries were completely damaged by the earthquake, said Nepal Red Cross Society Mustang President Chandra Bahadur Thakali. Chhyaden, Nanglyang, Charrang, Niphuk and Jhong monasteries have turned to ruins in the quake.

  7. Dear Rajendra
    Even many Gompa (buddhist monastery ) scattered in the Hills has been affected by earthquake as written by SantoshRaj
    150 in Gorkha, 105 in Dhading, 60 in Rasuwa and 60 in Solukhumbu

    – Seto Gumba in Ramkot, Rato Gumba in Sitapaila, Khumchey Gumba in Gorkha, Chrighyang Gumba in Dolakha and Chirite Gumba in Sindhupalchok now in ruins

    – Damages yet to be known in Nuwakot, Dolakha, Ramechhap, Okhaldhunga, Makwanpur, Lamjung and Syangja

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