Ancora sul riso marcio distribuito da WFP

I report delle agenzie sanitarie  nepalesi hanno confermato la distribuzione di alimenti scaduti, marciti o non commestibili da parte di World Food Programme  nelle aree terremotate.  Fra questi alimenti anche il lattosio per i bambini. Eventi che erano già stati segnalati da questo blog durante gli aiuti alle vittime dello straripamento del Koshi River, nel 2008. Anche allora uno dei responsabili di WFP in Nepal era il dandy Richard Ragan, gran frequentatore di party. E’ sempre li a fare casini con uno stipendio di euro 15.000 al mese.
Giustamente i nepalesi iniziano ad averne i coglioni pieni di questa gente, che vive da nababbi producendo poco, in un paese con un reddito medio annuo di euro 700 e adesso anche terremotato.
L’incazzatura aumenta quando non solo WFP non risponde alle richieste del governo per approfondire l’inchiesta ma anzi, minaccia, di non aiutare più il paese.
Il Director of Coordination and Response Division of the Office for the Coordination of Humanitarian Affairs (OCHA) John Ging in una conferenza stampa dichiara, forse ubriaco: The WFP does not have all the money it needs to feed all the people in all the countries where it is working. And yet it gave top priority to Nepal. And now we find in the press all these reports about problems with food supply. There is no problem. WFP did not supply to any person in this country any substandard food”. In sintesi come un mafioso di Chicago,  dice non criticatemi,  non sollevate problemi, o non vi do più cibo.
In un organizzazione normale e per di più umanitaria l’avrebbero messo alla porta ma, come, abbiamo visto nell’ industria dell’assistenza, questa gente fa carriera.
Ma la cosa più grave è che questo imbecille rispecchia l’idea che questi hanno del loro lavoro e i rapporti che vorrebbero avere con i paesi beneficiari. Cioè come i vecchi colonialisti.
Non hanno ancora capito, vivendo da super privilegiati in paesi poveri, che loro sono pagati dai tax payers di tutto il mondo per servire le istituzioni e i cittadini di quei paesi.
  WFP, FAO, UNICEF non sono donatori ma sono quelli che dovrebbero utilizzare al meglio quanto a loro affidato da governi e cittadini.
Ma nei fatti  e nelle parole non ci arrivano.

5 risposte a “Ancora sul riso marcio distribuito da WFP

  1. on Twitter on Thursday morning by Rensje Teerink, Ambassador/Head of the European Union delegation, only served to further stoke the fire. One especially distasteful allusion that Teerink repeated on Twitter was that it was “perhaps better to focus on Syria and Yemen”.

  2. È il sistema che è marcio come il riso distribuito a Kavre e in altri distretti. Se ne fottono di controllare perché nessuno controlla e sanziona loro . WFP avrebbe dovuto scusarsi, indagare e trovare i responsabili. Come ogni ente di inetti preferisce scaricare le colpe sulla stampa.

  3. Per rimanere sulle gestioni dubbie è curioso che l Università della Tuscia dopo aver ideato e fatto finanziare un progetto di coltura degli olivi in Dolpo, con costi stimati intorno a euro 500.000, senza alcun risultato concreto, ci riprova.
    E’ partita, infatti, una campagna raccolta fondi per un villaggio modello da costruire a Namche Bazar, zona non terremotati.
    Lasciateli in pace, lassù li hanno già i villaggi modello.

  4. INGO Save the Children had set up temporary tents at 89 schools in Gorkha. But with the weather taking its toll on the tents, district-level officials had requested such organizations to set up more permanent shelter made with tin sheets.

    The request has gone unheeded and preparations are underway for setting up still more tents. “Organizations here work according to their own will rather than according to our needs,” – See more at: http://myrepublica.com/society/item/24292-ingos-getting-complaints-than-acclaim-in-gorkha.html#sthash.FXJ2PP9M.dpuf

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