India, ancora bombe

Ancora bombe nei mercati e fra le gente dell’India. Quattro bombe sono state fatte esplodere dai Mujahideen indiani nel centro di Delhi through different parts of the National Capital on Saturday evening between 6:15 PM and 7 PM. At least 20 have been killed and over 100 have been injured. Unconfirmed reports say the casualty figure may be higher. The blasts took place in the Gaffar Market area of Karol Bagh, two blasts in Connaught Place, and another in Greater Kailash (M-block).

 Ancora di sabato, giorno di festa, come a Guwahati, Hyderabad nel 2007 e a Srinagar e Ahmedabad quest’anno. L’India è sotto assedio terroristico sono oltre un centinaio le vittime negli ultimi sei mesi. Come un gigantesco elefante è attaccato per farlo impazzire, per farlo precipitare in una guerra di religione, per punirlo per il nuovo avvicinamento con gli USA a seguito dell’accordo sul nucleare civile e per il suo ruolo di esempio di democrazia e di difficile ma riuscita convivenza fra musulmani e hinduisti.

 Intorno all’India una linea di paesi instabili fra cui l’eterno nemico Pakistan che sta attraversando un momento di revisione della propria politica interna ed internazionale. Musharaff, l’Amerikano, è stato “gentilmente” allontanato dal potente ISI (Inter-service Agency) i servizi segreti e dai suoi colleghi generali. La sua obbidienza agli Usa ha provocato una sequela continua di attentati e nessun risultato nella lotta contro i Talebani che ancora goverbnano le provincie di confine con l’Afghanistan. Più del 50% dei pakistani vive con meno di USD 2 al giorno e ciò li rende un po’ incazzati. Il nuovo presidente, Zardari è un uomo d’affari, con pochi scrupoli. Quando era nel governo della moglie, Bhutto (uccisa da sicari dell’ISI) chiese all’allora ministro delle finanze Ishaq Dar di aumentare i sussidi degli agricoltori nel Punjab (feudo elettorale) quando egli i chiese dove prendere i soldi, l’attuale presidente gli disse “stampali”.Accusato e imprigionato per corruzione (ragioni politiche ha sempre risposto) viveva fra un castello in Inghilterra e un attico a Manahattan. A prima vista sempre un altro bel personaggio, di quelli che stanno riempiendo i posti di Primo Ministro in varie parti del mondo, ma il dato più importante sembra che non abbia alcun controllo sui militari e servizi e che questi stiano giocando col fuoco con Talebani e terroristi.

 L’ISI è sempre sotto accusa per aiuto logistico dato ai terroristi che uccidono in India, per le montagne di monete false (da 500 e 1000 rupie indiane) che a ondate inondano i mercati indiani, per l’appoggio ai potenti clan malavitosi musulmani che controllano Bombay e per i separatisti del Kashmir (da 50 anni “vigilati” dalle inutili forze UN).

A nord il Nepal, praticamente senza controllo, da cui, secondo i servizi segreti indiani, passano nel confine colabrodo armi, terroristi e denaro falso. A est il Bangladesh, che sta faticosamente cercando di tornare alla normalità dopo una “tangentopoli” che ha spazzato via un’intera classe politica. Il Bangladeh è governato da un esecutivo tecnico non eletto ma appoggiato dai militari. Anche il Bangladesh è un colabrodo, l’India lo accusa di ospitare campi di terroristi, di dare asilo a ricercati e qualcuno vocifera che nelle giungle impenetrabili del delta sia nascosto anche Bin Laden. A sud l’eterna questione di Sri Lanka.

 All’interno i sussulti sanguinosi egli integralisti hinduisti, destinati a crescere con l’approssimarsi delle elezioni, che , nei giorni scorsi, hanno scatenato pogrom contro i cristiani nell’Orissa.

Il Nuclear Deal, che è considerato un enorme successo dal governo e destinato a risolvere il problema dell’energia e dello sviluppo, è passato in secondo piano. Sei mesi d’attentati stanno creando tensioni e paura fra le gente. Sul blog del Times of India questo è il commento più diffuso: What a shame that this government repeatedly failed to protect its own citizens even within its own boundry and let the terrorist choose and pick up their targets across the length and breadh of this country. Nelle prossime elezione l’alternativa al Congresso è il nazionalista e hinduista-oltranzista BJP.

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