Analizziamo il casino nepalese

Il Presidente della Repubblica (Ram Baran Yadav del Congresso) s’è espresso citando uno degli articoli della Costituzione Provvisoria. Il Primo Ministro sta in carica per la gestione amministrativa poiché ha perso la carica nella dissoluzione dell’Assemblea Costituente (art. 38 comma B) . Resterà lì fino alla formazione di un nuovo governo, on the basis of political consensus (art. 39), ma non si capisce da chi eletto e su che basi giuridiche. Insomma si stiracchia da tutte le parti il generico documento costituzionale, per cercare di trovare una soluzione alternativa alla guida maoista, come chiedono tutti gli altri partiti. La sua lettura (nei DOCS) è interessante per capire il casino in cui è stato infilato il Nepal.

Intanto, quella che si autodefinisce società civile (finanziata dai donatori occidentali) formata dagli auto nominati rappresentanti dei gruppi etnici e castali, dopo aver soffiato sul fuoco e alimentato le fratture, sta già preparandosi a formare gruppi politici per le prossime elezioni. Ciò significa che le divisioni etniche, verranno formalizzate ed esagerate per ricercare consenso. Una prospettiva non brillante.

La vera società civile, cioè i professionisti, gli imprenditori che sono comparsi in qualche manifestazione contro le divisioni sembra allontanata dai più rumorosi. La parte migliore di Kathmandu sembra sedata dal fallimento dei partiti che hanno ripercorso (malgrado la novità maoista) la stessa strada iniziata con la prima costituzione del 1990, instabilità, divisioni interne, corruzione, nepotismo, incapacità di governare. Poiché l’unico sovrano rimasto s’è sputtanato nel 2005 non cè neanche da pensare, come accadde allora, di assistere alla comparsa di un uomo forte, o simil-tale. L’instabilità politica ed istituzionale ha toccato in questi giorni i livelli più alti e pericolosi, perché tutte le soluzioni sembrano pasticciate, contestabili legalmente e, quindi, produttrici di tensioni.

Tutto si riversa sull’economia già bloccata, sugli investimenti (quasi nulli) e, anche sul turismo. Gli operatori segnalano già qualche disdetta (specie d’indiani e cinesi) e l’ottimo risultato del 2011 (aumento del 25%), oltre Nrs. 120 bilioni d’entrate, l’8,5% del PIL e 420.000 posti di lavoro non sembra raggiungibile nel 2012.

La gente s’inizia a domandarsi cosa succederà in caso d’elezioni, quali nuovi partiti si formeranno (di sicuro quelli etnico-religiosi, forse quello delle forze armate e di qualche tecnocrate, sicuro quello dei maoisti duri e puri). Se, come è stato da loro dichiarato, i comitati dei Janajati (gruppi etnici quali tamang, gurung, limbu, magar, etc) si presenteranno toglieranno voti ai maoisti sotto i cui auspici si erano formati. Così come se i movimenti castali (raggruppanti bhaunu, chetri, newari) trasformati in partito, produrrà un calo dei partiti del Congresso e UML a cui erano legati.

Rimane poi il dubbio del sistema elettorale, quello passato maggioritario favorì i maoisti che con il 30.52% presero il 50% dei seggi. Gli altri partiti UML con il 22% dei voti prese solo il 14% dei seggi e il Congresso con il 23% dei voti prese il 15% dei seggi. I Madeshi, alleati ora incazzati con i maoisti per il non rispetto delle promesse di un unico Terai, presero solo il 6,15% dei voti (appunto nel Terai) ed ottennero il 12 % dei seggi, diventando determinanti. Per quanto possano valere i sondaggi, oltre il 75% dei nepalesi è contrario a uno stato fortemente federale e il 40% sarebbe contento di nuove elezioni. La mia impressione è che, se potessero, i nepalesi migrerebbero in massa.

NEWS: Brutte notizie. Oggi (31\5)  è stato ucciso il giudice della Corte Suprema Rana Bahadur Bam. Due motociclisti gli hanno sparato a Patan e la sua guardia del corpo Mahesh Giri mentre si recavano, come ogni mattina, al tempio.
Un atto di terrorismo che ha aumentato la tensione nella capitale, in questo momemnto d’incertezza.

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6 risposte a “Analizziamo il casino nepalese

  1. Purtroppo siamo nel caos istituzionale. Oggi 16 partiti (un nuovo fronte antimaoista) inclusi Conresso e UML hanno chiesto al Presidente di farsi carico di varare un governo ad ampio consenso per portare il paese alle elezioni e modificare alcuni elementi della Costituzione provvisoria. Una soluzione fuori dalle norme costituzionali. Contemporaneamente il Primo Ministro Bhattarai deve andarsene”“The president has already declared him as a caretaker prime minister. But we have maintained that the prime minister must first vacate the post in view of the current constitutional crisis”.
    Nelle stesse ore un altro meeting ha visto radunati i partiti pro-maoisti (fra cui i Madhesi) che hanno dichiarato che non ci sono alternative a nuove elezioni visto il verdetto della Corte Suprema che impediva un ulteriore rinnovo dell’Assemblea.
    Nella vaghezza costituzionale ci sembra che la soluzione più trasparente sia andare a nuove elezioni, così la pensa anche tanta gente che si vede scippata dal proprio paese, finito nelle mani di persone che pensano solo ai loro interessi.

  2. Quest’anno doveva essere “the Investment Year” come aveva detto il Primo Ministro Baburam Bhattarai L’intenzione era quella di attrarre investimenti esteri per US$ 1 billion entro il 2012. Dovevano essere varate leggi e norme dirette a favorire gli investimenti e l’insediamento di unità produttive, rendere trasparente amministrazione e fiscalità, limitare la corruzione.

  3. Ciao, ho brevemente citato il tuo sito in un mio articolo dedicato all’Asia nel Web italiano, pubblicato sul periodico Eco News. Lo puoi leggere anche qui su MilleOrienti:
    Così l’Asia conquista il web italiano: blog, forum, ecc…
    http://bit.ly/L7pylb
    Un caro saluto, Marco Restelli

  4. Disordini a Chitwan e scontri con la polizia quando alcuni esattori hanno cercato di richiedere il pagamento delle tasse (e una mazzetta) in un negozio di stoffe della città. I dimostranti, giovani e negoazianti, hanno dato fuoco al mezzo dell’Uffico Imposte.

  5. Siamo in mezzo alle oltre 70.000 persone che affollano il pratone di Tundhikel oggi pomeriggio. Bandiere del Congresso e dell’UML e degli altri 20 partititni che hanno aderito al mass meeting contro la chiusura dell’Assemblea e il governo ancora in piedi di Baburam Bhattarai. Kathmandu è bloccata.

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