Gruppi di Babbi Natali cambogiani s’aggirano per Phnom Penh, uno si è piazzato nella centrale Monivong Boulevard con il suo bel albero di natale per accogliere i clienti di una banca.
Altri s’aggirano per la città sponsorizzati da ristoranti e discoteche.
Anche i negozi propongono regali e bigliettini di Natale. Come le altre mode che uniformano il mondo, anche il Natale, almeno fra i giovani delle capitali, è diventato fashonable. Se le feste tradizionali cambogiane sono dedicate alla famiglia, il Natale è dedicato agli amici e di qua la corsa ai regalini anche a 30 gradi all’ombra.
A Kathmandu, meno organizzata e più incasinata, il Natale sconosciuto fino a 15 anni orsono, sta diventando popolare. Come in Cambogia, i migranti che tornano per le festività incrementano la diffusione degli usi e costumi natalizi, almeno fra i giovani delle capitali. Un po’ di movimento, fra le famiglie, anche per la messa di Natale, celebrata nell’unica chiesa cattolica del Nepal a Jawakakhel e, per chi se lo può permettere, una cena all’occidentale nei ristoranti.
Obbligati dalla mancanza di elettricità a utilizzare le candele, l’ambiente è ancora di più natalizio, il freddo, poi, aiuta.
Poco movimento nei negozi ma grande fermento in ristoranti e disco-bar, quest’ultimi diventati popolari fra i giovani nepalesi e organizzati per le feste danzanti che sembrano essere diventati il simbolo di Natale e del nostro Capodanno (in Nepal l’anno nuovo è a aprile). Nei locali si suona la musica “contaminata” nepalese-occidentale che ha avuto un buon successo anche in India e in occidente. Popolari sono Dj Tantrik (Kicha Man Chitrakar) con electro e psychedelic trance music. Il suo nuovo album “Kaalchakra” è molto venduto a Thamel. Poi DJ Vibez, i suoi mix sono stati usati in alcuni film di Bollywood. E il santone dell’Hip-pop Dj
NVN popolare fra le bande di espatriati di Pulchowk.
Tutti in piazza a Thamel la notte del 25, oltre 4000 persone a ballare, per il 5° Peace Project. Anche un caro amico è stato protagonista Shyam Nepali che ha suonato il piccolo ghitarrino tradizionale (sarangi) mixato con la techno music del DJ BMan.
Insomma, ogni occasione è buona, in Asia, per fare una bella festa che si somma al centinaio già presenti nei calendari di quasi tutti i paesi della regione. Malgrado la situazione politica. In Nepal, i giornalisti che protestavano per le botte sono stati ri-pestati dalla polizia e l’alleanza di governo si sta sfaldando; in India si continua a parlare di guerra.
A Mumbai, per Natale, hanno riaperto, parzialmente, il Taj Mahal, e l’Oberoi, devastati durante la guerra del 27 novembre. Continua la guerra di parole fra Pakistan e India, finchè si sbraita, per sedurre le rispettive opinioni pubbliche, i cannoni tacciono (o almeno speriamo).
Nell’occasione non può mancare un augurio ai tanti lettori di questo blog.